Librium Bugiardino
Il farmaco Librium è un farmaco di classe C, Il principio attivo del Librium è Clordiazepossido il prezzo rilevato per la vendita di questo farmaco è di circa 8,16€ a confezione.
Scheda Tecnica Librium
LIBRIUM è indicato nel trattamento dell'ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa.
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
Controindicazioni Librium
LIBRIUM è controindicato in caso di ipersensibilità nota verso le benzodiazepine o verso qualcuno degli eccipienti. Intossicazione acuta da alcool.
Reazioni psicotiche senza preminente componente ansiosa. Miastenia grave. Stati comatosi. Grave insufficienza respiratoria. Grave insufficienza epatica. Sindrome da apnea notturna.
- Confezioni
- Librium 30 cps 10 mg
- Farmaci Equivalenti
- Ditta Produttrice
- Valeant Pharmaceutic.italy Srl
Librium Somministrazione
LBRIUM 10 mg capsule rigide
clordiazepossido cloridrato
COMPOSIZIONE
Una capsula contiene:
Principio attivo: clordiazepossido cloridrato 10 mg.
Eccipienti: talco, amido, lattosio
Dosaggi Librium
Poiché LIBRIUM presenta un vasto campo di indicazioni cliniche, la sua dose ottimale varia in base alla
diagnosi ed alla reattività del paziente. Soltanto una posologia individuale permetterà di ottenere i migliori
risultati terapeutici.
Adulti: negli stati lievi e di media gravità, 10 mg di LIBRIUM 2-3 volte al giorno. Nelle forme più gravi 20 mg
di LIBRIUM 2-4 volte al giorno.
Pazienti debilitati o anziani: 10 mg di LIBRIUM al giorno.
Bambini: 10 mg di LIBRIUM al giorno. Questa dose può essere aumentata a giudizio del medico.
Negli stati di eccitazione acuta (delirium tremens, stati isterici, di panico, eccitamento degli psicotici, ecc.) si
possono somministrare dosi giornaliere di LIBRIUM intorno a 50-100 mg; a seconda della necessità questa
dose può essere elevata fino a 300 mg al giorno. Ottenuto l’effetto terapeutico la dose giornaliera deve essere
ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento. E’ consigliabile iniziare il trattamento con la dose minima
indicata, incrementandola successivamente, se necessario, dopo aver saggiato la reattività individuale; la
dose massima non dovrebbe essere superata. Il trattamento negli stati di ansia dovrebbe essere il più breve
possibile. E’ necessario rivalutare le condizioni cliniche del paziente regolarmente per stabilire se il
trattamento debba essere continuato, particolarmente in assenza di sintomi. La durata complessiva del
trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8-12 settimane, compreso un periodo di sospensione
graduale. In determinati casi può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in
questo caso, tale estensione del trattamento non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del
paziente.
Essendo il clordiazepossido una benzodiazepina a lunga durata d’azione, il paziente deve essere controllato
regolarmente per diminuire, se necessario, la dose o la frequenza delle somministrazioni al fine di prevenire
l’iperdosaggio dovuto all’accumulo.
Effetti Librium
Il clordiazepossido per la sua azione sul SNC può causare sonnolenza, ottundimento delle emozioni,
riduzione della vigilanza, turbe della coordinazione motoria, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini,
debolezza muscolare, atassia, visione doppia e ipotensione; questi effetti si attenuano per lo più durante la
terapia o riducendo la dose. Altri effetti neurologici comprendono disartria, depressione psichica, reazioni
extrapiramidali con tremori e discinesie. Sono state segnalate occasionalmente altre reazioni avverse che
comprendono: disturbi gastrointestinali, aumento dell’appetito, eruzioni cutanee, irregolarità mestruali e
variazioni della libido, turbe della funzionalità epatica come iperbilirubinemia, ittero, aumento delle
transaminasi e della fosfatasi alcalina. Rari casi di leucopenia, agranulocitosi e altre forme di depressione
midollare. In soggetti predisposti possono manifestarsi reazioni di ipersensibilità.
Amnesia
Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici di benzodiazepine, il rischio aumenta ai
dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento.
Depressione
Durante l’uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente. Le
benzodiazepine possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione,
collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Tali reazioni possono essere abbastanza
gravi. Sono più probabili nei bambini e negli anziani.
Dipendenza
L’uso di benzodiazepine, anche alle dosi terapeutiche, può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la
sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza. Può verificarsi dipendenza psichica.
E’ stato segnalato abuso di benzodiazepine.
Si consiglia di consultare il medico o il farmacista in caso di comparsa di effetti indesiderati non previsti dal presente foglio illustrativo.
Librium in Gravidanza
Se Librium viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve essere informata che, sia se intende iniziare
una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, deve contattare il proprio medico per valutare la sospensione
del trattamento. Non somministrare nel primo trimestre di gravidanza. Nell’ulteriore periodo il prodotto deve
essere utilizzato soltanto in caso di effettiva necessità e sotto diretto controllo del medico.
Se, per gravi motivi medici, il prodotto è somministrato durante l’ultimo periodo di gravidanza o durante il
travaglio a dosi elevate, possono verificarsi effetti sul neonato, quali ipotermia, ipotonia e moderata
depressione respiratoria dovuti all’azione farmacologica del farmaco. Inoltre, neonati nati da madri che
hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare
dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio a sviluppare i sintomi da astinenza nel periodo
postnatale. Poiché le benzodiazepine sono escrete nel latte materno, esse non dovrebbero essere
somministrate alle madri che allattano al seno.