Dalacin C Bugiardino

Il farmaco Dalacin C è un farmaco di classe A, Il principio attivo del Dalacin C è Clindamicina   il prezzo rilevato per la vendita di questo farmaco è di circa 5,07€ a confezione.

Scheda Tecnica Dalacin C

DALACIN C capsule è indicato nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da germi anaerobi
sensibili, nonché nel trattamento delle gravi infezioni sostenute da stafilococchi, streptococchi e
pneumococchi.
DALACIN C capsule si è dimostrato efficace nel trattamento di infezioni sostenute da
stafilococchi resistenti ad altri antibiotici: essendo però stati isolati ceppi di stafilococchi
resistenti alla clindamicina, in corso di terapia con questo antibiotico dovrebbero essere
eseguiti dei test di sensibilità.
La clindamicina per via orale può essere utilizzata nelle infezioni ginecologiche e pelviche da
Chlamydia trachomatis solo come terapia di mantenimento nei soggetti già trattati per via
endovenosa

Controindicazioni Dalacin C

La clindamicina è controindicata nei pazienti che abbiano mostrato in precedenza sensibilità alla
clindamicina, alla lincomicina, ad uno qualsiasi dei componenti della formulazione o degli
eccipienti.


Confezioni
Dalacin C 12 capsule 150 mg
Farmaci Equivalenti
Clindamicina 150mg 12 Unita' Uso Orale
Ditta Produttrice
Pfizer Italia Srl

Dalacin C Somministrazione

Capsule rigide. Uso orale.


Dosaggi Dalacin C

Popolazione pediatrica
Da 8 a 20 mg/kg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni a seconda della gravità dell'infezione.
600-1200 mg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni a seconda della gravità dell'infezione.
Nella terapia di mantenimento delle infezioni ginecologiche e pelviche, dopo trattamento per via
endovenosa, somministrare 450 mg ogni 6 ore per 10-14 giorni


Effetti Dalacin C

Dolore addominale
Diarrea
Colite pseudomembranosa
Parametri di funzionalità epatica anormali


Dalacin C in Gravidanza

Gli studi sulla tossicità riproduttiva condotti su ratti e conigli a seguito di somministrazione per
via orale e sottocutanea non hanno mostrato segni di compromissione della fertilità o di danni al
feto causati dalla clindamicina, se non a dosi tali da indurre tossicità nella madre. Non sempre gli
studi sulla riproduzione negli animali sono predittivi della risposta nella specie umana.
Nella specie umana la clindamicina attraversa la placenta. Dopo dosi ripetute, le concentrazioni
nel liquido amniotico sono risultate pari al 30% circa delle concentrazioni nel sangue materno.
Negli studi clinici su donne in gravidanza, la somministrazione sistemica di clindamicina nel
secondo e nel terzo trimestre non è risultata associata a un aumento della frequenza di anomalie
congenite. Non esistono studi adeguati e ben controllati su donne nel primo trimestre di
gravidanza.