Niflam Bugiardino

Il farmaco Niflam è un farmaco di classe C, Il principio attivo del Niflam è Acido Niflumico   Morniflumato   il prezzo rilevato per la vendita di questo farmaco è di circa 8,08€ a confezione.

Scheda Tecnica Niflam

NIFLAM è indicato per attenuare l'infiammazione, il dolore e l'edema che accompagnano gli stati flogistici acuti e cronici legati ad affezioni diverse, e in particolare:
- Affezioni articolari: artrite reumatoide, coxartrosi, osteoartriti, spondilite reumatoide, spondilite
anchilosante, artrite psoriasica, artrite gottosa acuta.
- Affezioni non articolari: borsiti, tenositi, sinoviti, epicondiliti.
- Condizioni traumatiche: fratture, distorsioni, contusioni dei tessuti molliIn medicina sportiva: dolori
articolari, periostite tibiale, lesioni dei tessuti molli, ecc.
- Stati infiammatori post-operatori: estrazioni dentarie ed altri procedimenti operatori odontoiatrici,
interventi ostetrico-ginecologici, interventi chirurgici al naso e alla gola.
- Affezioni ORL acute e subacute.
- Affezioni broncopolmonari: broncopneumopatie, pleuriti.
- Altre condizioni morbose : tromboflebite acuta superficiale.
Nei bambini NIFLAM è indicato nel trattamento sintomatico del dolore in corso di manifestazioni infiammatorie a carico dell'apparato ORL e stomatologiche.

Controindicazioni Niflam

NIFLAM è controindicato nei casi di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Precedenti di allergia o d'asma provocati dalla somministrazione di acido niflumico/morniflumato o di sostanze con attività simile come altri FANS e aspirina.
Ulcera gastroduodenale, storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi, o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).
Grave insufficienza epatica e renale e severa insufficienza cardiaca.
Terzo trimestre di gravidanza.
NIFLAM supposte è controindicato anche nei casi di rectiti o rettorragie.
NIFLAM capsule e supposte adulti è controindicato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età.
NIFLAM supposte bambini è controindicato al di sotto dei 6 mesi di età.


Confezioni
Niflam 30 cps 250 mg
Farmaci Equivalenti
Ditta Produttrice
Bristol-myers Squibb Srl

Niflam Somministrazione

NIFLAM capsule e supposte.

NIFLAM 250 mg capsule rigide
acido niflumico
NIFLAM 500 mg supposte adulti
morniflumato
NIFLAM 285 mg supposte bambini
morniflumato

COMPOSIZIONE
Capsule rigide
Una capsula contiene: Principio attivo: acido niflumico mg 250. Eccipienti: talco; amido di mais;
magnesio stearato. Composizione della capsula vuota: gelatina; titanio biossido; azorubina (E 122).

Supposte adulti
Una supposta contiene: Principio attivo: estere beta - morfolinoetilico dell'acido niflumico mg 700
(pari a mg 500 di acido niflumico). Eccipienti: gliceridi semisintetici solidi.

Supposte bambini
Una supposta contiene: Principio attivo: estere beta-morfolinoetilico dell'acido niflumico mg 400
(pari a mg 285 di acido niflumico). Eccipienti: gliceridi semisintetici solidi.


Dosaggi Niflam

NFLAM dosaggi:
Capsule rigide
In genere, si somministra 1 capsula di NIFLAM tre volte al giorno, durante o immediatamente
dopo i pasti. Negli stati infiammatori gravi, specie quelli di lunga durata o che presentano
esacerbazioni acute, si può somministrare una dose giornaliera massima di 4 capsule di NIFLAM (1000 mg di acido niflumico).
Col miglioramento della sintomatologia, la posologia dovrà essere ridotta al livello di mantenimento che si dimostri efficace. Dosi superiori alle quattro capsule giornaliere (1000 mg) non aumentano in misura sensibile gli effetti terapeutici, ma possono causare la comparsa di effetti collaterali che raramente si verificano al regime posologico consigliato. Nell'artrite gottosa acuta, dovrà essere somministrata una dose iniziale di 2 capsule (500 mg di acido niflumico)
seguita da una capsula (250 mg) a distanza di 2 o 4 ore dall'inizio della terapia. Dal giorno successivo in poi, si procede con il normale regime posologico di una capsula 3 o 4 volte al giorno.

Supposte
Adulti: due supposte adulti al giorno, una al mattino ed una alla sera. La combinazione capsulesupposte
permette un trattamento adatto a ciascun caso; ovviamente la dose è in funzione del quadro clinico.
Bambini di età compresa tra 6 - 12 mesi: 1 supposta bambini al giorno.
Bambini di età superiore ai 12 mesi: da 1 ad un massimo di 3 supposte al giorno secondo l'età e il
peso. Mediamente, in questi casi, la posologia giornaliera è di 1 supposta (285 mg) ogni 10 kg di peso per acido niflumico corrispondente a 400 mg/10 kg/die di morniflumato.
Non somministrare il prodotto al di sotto dei 6 mesi di età. Nelle affezioni ORL ed in stomatologia non superare i 4-5 giorni di terapia.
La formulazione in supposte, particolarmente studiata per l'impiego pediatrico, permette anche il trattamento di pazienti che non possono alimentarsi per via orale e che comunque hanno difficoltà a deglutire e quindi ad assumere la preparazione in capsule.
A causa della tossicità locale la somministrazione per via rettale deve essere la più breve possibile.


Effetti Niflam

Per NIFLAM supposte, effetti correlati alla via di somministrazione: si è riscontrato un rischio di tossicità locale che aumenta in frequenza e gravità all'aumentare della durata del trattamento, della frequenza di somministrazione e della posologia.
Apparato gastrointestinale: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale.
Dopo somministrazione di NIFLAM sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn.
Meno frequentemente sono state osservate gastriti.
Incrementi nella posologia e nella durata del trattamento influenzano l'aumento della frequenza di tali effetti.
Disturbi del sistema immunitario
- reazioni cutanee e muco cutanee: sono stati descritti casi di rash cutaneo, orticaria, vasculiti,
porpora, pruriti, rari casi di eritema multiforme ed eruzioni bollose, sindrome di Stevens-Johnson,
sindrome di Lyell, fotosensibilizzazione in rari casi;
- reazioni respiratorie: crisi asmatiche in alcuni soggetti, specialmente quelli allergici all’acido acetilsalicilico o ad altri FANS;
- reazioni generali: malessere con ipotensione, shock anafilattico.
Patologie del sistema nervoso: raramente si possono manifestare cefalea e vertigini.
Patologie renali e urinarie: disfunzione renale acuta, nefriti interstiziali, casi eccezionali di
sindrome nefrosica.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo: sono stati riportati pochi
casi di fluorosi ossea dopo trattamento ad alte dosi per parecchi anni.
Esami diagnostici: eccezionalmente, alterazione dei test di funzionalità epatica, trombocitopenia
e leucopenia.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Reazioni bollose includenti Sindrome di
Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente).
Patologie renali e urinarie: disfunzione renale acuta, nefriti interstiziali, casi eccezionali di
sindrome nefrosica.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo: sono stati riportati pochi
casi di fluorosi ossea dopo trattamento ad alte dosi per parecchi anni.
Esami diagnostici: eccezionalmente, alterazione dei test di funzionalità epatica, trombocitopenia
e leucopenia.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Reazioni bollose includenti Sindrome di
Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente).


Niflam in Gravidanza

L’inibizione della sintesi di prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale.
Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di anomalie congenite, inclusi difetti del setto cardiaco, difetti genito-urinari e gastroschisi, dopo l’uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di
malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1%, fino a circa l’1,5 %. E’ stato ritenuto che il
rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori
della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e postimpianto
e di mortalità embrio-fetale.
Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato
riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il
periodo organogenetico.
Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, NIFLAM non deve essere somministrato se
non in casi strettamente necessari per il minor tempo possibile e dopo aver considerato con
attenzione i potenziali rischi e benefici.
Se NIFLAM è usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo
trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere mantenute le più basse
possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono
esporre il feto a:
- tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare);
- emorragia e disfunzione renale, che può progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios.
Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono
esporre la madre , alla fine della gravidanza, a:
- effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse, possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed anemia;
- inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio.
Conseguentemente, NIFLAM è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.